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Sylvia rimembri ancora
Una sera, al bar Stonewall, durante un'irruzione della polizia si accende una scintilla inaspettata, e inizia la prima rivolta per la rivendicazione dei diritti di chi non si riconosce nelle categorie sessuali consentite dalla legge...

autore No code
email adi@inventati.org
citta' roma
data 01/06/2002

nome del file ngv_ita_rm_20010101_sylvia_rivera.avi
durata 00:21:23 (hh:mm:ss)
cd 23
grandezza 108.07 Mb
lingua it
mime type avi divx (video/avi)

- da un'interrogatorio, all'interno di un commissariato di polizia dopo gli scontri di Stonewall

"- ...e che cosa sei adesso? un uomo o una donna?
- ooh oh dottore!... come puo' essere cosi' schematico?
vede la condizione in cui vivo io e' un'altra:
a meta' tra mascolinita' e femminilita'
- e sarebbe?
- la favolosita' !"

SYLVIA, RIMEBRI ANCORA... NoCode 2002
Era il 19 giugno del lontano 1969. Nei bar e nei locali del Greenwich Village si si svolgevano feste di gay e trasessuali. Di tanto in tanto arrivava la polizia, a sgomberare i locali, ad arrestare e umiliare gli avventori, a intascare le mazzette dei proprietari per chiudere in occhio. Ma erano gli anni sessanta americani e si respirava un clima di cambiamento in ogni sfera della società. Una sera, al bar Stonewall, durante un'irruzione della polizia si accende una scintilla inaspettata, cresce il malcontento e inizia la prima rivolta per la rivendicazione dei diritti di chi non si riconosce nelle categorie sessuali consentite dalla legge. A raccontare questa storia e l'atmosfera che l'ha generata è Sylvia Rivera, una meravigliosa trans a cui i libri di storia e la leggenda, attribuiscono il merito di aver tirato la prima scarpa (o forse la prima bottiglia di vodka) che diede origine alla ribellione. Il racconto di un passaggio fondamentale per la storia dei diritti e della dignità umana, raccontata da una delle protagoniste morta nel febbraio del 2002.


Era il 2000, Roma solcata da una non troppo ideale linea di demarcazione.
Da una parte il clero, a tirare le somme fallimentari di un Giubileo che non soddifava le aspettative, le divine aspettative annunciate alla vigilia.
Dall'altra i circoli omosessuali, intenti a preparare i lustrini e le paillettes per quella che sia annunciava come la più memorabile tra le parate dell'orgoglio omosessuale. Ma in basso, nei sotterranei della città, nel Forte Prenestino, rivivevamo una storia. Affascinante, importante, ma per molti, scomoda da riascoltare. Senza quella storia, probabilmente, non ci sarebbe mai stato alcun World Pride. A raccontarla Sylvia Rivera, una (la) rivoluzionaria trans. Una persona meravigliosa che, nel 1969, davanti allo Stonewall, capì di non poter più sopportare le umiliazioni di una società bigotta e falsamente tollerante qual era l'America di fine anni '60. Per prima (anche se lei ama dire per seconda) rispose alle sistematiche aggressioni della polizia contro la comunità omosessuale e trans di New York. Da lì in poi un crescendo. Di rivendicazioni, di parate, di acquisizione di diritti. Fino al World Pride del 2000. Giugno 2002. Questo video è dedicato alla sua memoria; la memoria di tutt@ coloro che amano la libertà.


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