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Tebio mobilitation
genova manifestazione contro convegno e fiera del transgenico

autore Sherwood
email comunicazione@sherwood.it
citta' genova
data 01/01/2002

nome del file ngv_ita_ge_20000526_tebio.rm
durata 00:07:52 (hh:mm:ss)
cd 3
grandezza 28.67 Mb
lingua it
mime type realvideo (audio/x-pn-real)

genova manifestazione
contro convegno e fiera del transgenico
MOBILITEBIO: “QUANDO IL MONDO E’ IN VENDITA, RIBELLARSI E’ NATURALE"

10 MILA PERSONE IN CORTEO, CON 15 SINDACI E LEADER DI PARTITO

La tavola rotonda con le istituzioni andata deserta, l’annuncio da parte del Ministero della Sanità che verrà presto costituito un Osservatorio della società civile sulle biotecnologie, l’incontro davanti ai cancelli della Fiera di Genova con il presidente del Centro di Biotecnologia Avanzate (CBA) Leonardo Santi, questi i risultati più importanti ottenuti dal Coordinamento Mobilitebio con il corteo di questa mattina da piazza Verdi a Piazzale Kennedy, cui hanno partecipato 10 mila persone, che solo marginalmente è stato turbato da scontri.

“Abbiamo obbligato chi voleva lanciare l’industria del biotec in Italia con una mostra-mercato del tutto unilaterale a sentire coloro che rivendicano pienamente la priorità del diritto alla salute, a un ambiente integro e alla informazione ai cittadini e ai consumatori sugli interessi privatistici delle multinazionali. Monsanto, Novartis (Ciba Geigy – Sandoz) , Pioneer Hi Bred (Du Pont), AgrEvo, tentano di brevettare la vita e volevano che Genova diventasse una testa di ponte per un accordo nel nostro paese tra ricerca-industria e istituzioni, su pressione di Mobilitebio che ha denunciato l’assoluta emarginazione della società civile (i rappresentanti di Organizzazioni Non Governative sono 4 su 160, mentre 60 sono i relatori-rappresentanti di commercio delle industria biotec) il Ministro delle Politiche Agricole Pecoraro Scanio e il Ministero dell’Ambiente Bordon hanno declinato, l’uno il patrocinio e l’altro la partecipazione alla tavola rotonda odierna, cui non hanno partecipato, benché inseriti nel programma di questa mattina, nemmeno i ministri dell’Industria (Letta), della Sanità (Veronesi) e della Ricerca Scientifica (Zecchino). Anzi il ministro della Sanità ha comunicato a Mobilitebio la sua intenzione di formare un Osservatorio sul biotec, in cui siano rappresentate le Organizzazioni Non Governative (ONG)”, questo il commento sulla giornata di oggi di Vittorio Bigliazzi, Pietro Canova, Chiara Cassurino e Paola Letardi, portavoce di Mobilitebio (il coordinamento promosso dalla Rete Lilliput e da una galassia di movimenti tra cui le associazioni ambientaliste come WWF e Legambiente, animaliste, quali la LAV, le botteghe del commercio equo e solidale, centri di cultura femminista, come Marea, e centri sociali, tra cui Terra di Nessuno e Zapata di Genova e La talpa e l’orologio di Imperia), che contesta la mostra-mercato TEBIO (Fiera di Genova, 24-26 maggio), che oggi ha rappresentato in piazza 500 ONG aderenti.

“Riteniamo molto importante che uno dei 15 punti della nostra proposta di legge, quello della costituzione di Osservatori sul biotec, sia stato accolto proprio in occasione del corteo di oggi. Ricordiamo che altri punti qualificanti della nostra proposta, sono: a) il divieto definitivo di coltivare e allevare liberamente piante e animali geneticamente modificati; b) la responsabilità civile dei produttori nel caso di immissione di ogm nell’ambiente; c) il divieto di coltivazione in campo libero, anche in via sperimentale; d) un controllo di filiera dal campo alla tavola per i prodotti contenenti ogm, e) il divieto all’uso di ogm nelle mense scolastiche, pubbliche e aziendali”, hanno ricordato i portavoce di Mobilitebio

“Vandana Shiva ce l’ha insegnato, mettiamo un freno al libero mercato”, “Nord – Sud uniti nella lotta, il Pianeta non si tocca”, “Per salvare il mondo c’è una sola via, stop subito alla biopirateria”, questi gli slogan più ripetuti dal corteo promosso questa mattina da Mobilitebio, che era aperto dalla parola d’ordine del Coordinamento “Quando il mondo è in vendita, ribellarsi è naturale”, preceduta da un DNA transgenico semovente. Dietro lo striscione di apertura seguivano i 15 sindaci dei Comuni antitransgenici con fascia tricolore (Bubbio – Asti -, Calenzano – Firenze -, Città di Castello –Perugia -, Genova, Grugliasco –Torino -, Lenola – Latina -, Limena – Padova-, Monte Compatri - Roma -, Rivoli – Torino -, Rocchetta Tanaro – Asti -, Roma, Torino, Udine, Villesse – Gorizia -). Hanno partecipato al corteo tra gli altri Francesco Ferrante direttore generale Legambiente e Fulco Pratesi presidente del WWF Italia, e sono intervenuti anche il segretario del PRC Fausto Bertinotti e la portavoce dei Verdi Grazia Francescato. Tra le istituzioni locali presenti alla manifestazione la presidente della Provincia Marta Vincenzi e l’assessore allo sviluppo sostenibile Renata Briano, gli assessori comunali al decentramento e allo sviluppo sostenibile Luca Borzani e Elio Volpone.


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