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G8 Salonicco: Prove video, finte molotov per Simon
Un filmato della tv mostra agenti che mettono molotov accanto a un inglese appena arrestato

autore Indymedia
email italy@indymedia.org
citta' tessaloniki
data 06/07/2003

nome del file ngv_gr_ita_20030627_simon.avi
durata 00:06:46 (hh:mm:ss)
cd 29
grandezza 36.56 Mb
lingua it
mime type avi divx (video/avi)

Brutalità sugli arrestati dopo gli scontri: capelli strappati e botte da orbi negli uffici della polizia. Sette ancora dentro Un filmato della tv mostra agenti che mettono molotov accanto a un inglese appena arrestato. Sipario disastroso per il semestre greco dell'Ue
A Carlos, 25enne di Madrid, i poliziotti di Salonicco hanno strappato i capelli e per poco non gli hanno rotto un braccio. Fernando, spagnolo anche lui ma di Burgos, quando ha lasciato la stazione di polizia aveva un occhio nero e gonfio, talmente gonfio da non riuscire ad aprirlo. Simon, inglese di 30 anni, aveva preso un sacco di botte durante l'arresto ma è finito in infermeria per le manganellate ricevute dopo, sempre negli uffici della polizia politica in via Valaoritou: per ricucirgli la testa ci son voluti sei punti. E ancora Johnatan, americano del Vermont, ha raccontato di poliziotti disposti su due file che accoglievano gli arrestati a suon di calci e manganellate, di altri che gridavano come ossessi minacciando di stuprarli con lo sfollagente. Alessia, 24 anni, era l'unica donna arrestata e le è andata meglio: «solo» 48 ore senza mangiare. E' tornata a casa dopo cinque giorni in questura, con una condanna a due anni al termine di un processo che più sommario non si può, senza neanche l'interprete: porto d'armi da guerra per un trapano, una saldatrice, qualche bullone e una fionda, attrezzi da lavoro di un tecnico video che era in auto con lei. Impossibile chiamare il consolato. «Anche molti fermati, rilasciati quasi subito, hanno subito minacce e violenze», conferma l'avvocato Thomas Charalampidis. Dopo gli scontri di sabato 21, durante il vertice dell'Ue, ne avevano fermati un centinaio. Poi ne hanno trattenuti una trentina. E adesso nelle galere greche rimangono in sette: i due spagnoli, l'inglese, l'americano (destinato all'espulsione negli Usa), tre giovanissimi greci e un siriano, che fa il sindacalista a Creta ma non ha i documenti in regola e rischia la pena di morte se riconosegnato al suo paese d'origine. In carcere potrebbero rimanere fino a settembre, se non per i diciotto mesi della carcerazione preventiva. Tra bottiglie molotov e accuse di devastazione, tentata strage e quant'altro, rischiano condanne dai sette ai venticinque anni. Nessuno è stato colto in flagrante durante gli scontri, alcuni - come Alessia - li hanno presi il giorno dopo. E c'è di più. Almeno per l'inglese Simon Chapman la polizia ha fatto un gioco di prestigio, facendo apparire dal nulla tre borse piene di molotov. Un filmato della tv greca mostra il momento in cui l'agente in tenuta antisommossa e maschera antigas blocca il ragazzo, schiacciandolo con il pesante anfibio sulla saracinesca di un negozio. Simon è lì, rannicchiato, con uno zaino blu sotto la schiena. Pochi secondi dopo lo zaino non c'è più (il verbale d'arresto non ne parla) ma ce ce ne sono altri tre, tutti neri, con dentro sette molotov e un martello (foto a colori su ). Sfida il buon senso l'accusa a Fernando Perez, dipinto dalla polizia greca come «un pericoloso terrorista anarchico basco ricercato in 23 paesi». All'Interpol non risulta. E soprattutto Fernando è di Burgos (Castilla y Léon), non basco.
Gli arrestati di Salonicco raccontano un tunnel degli orrori. Spiros Chalkias, portavoce del Social forum ellenico, ha parlato di «maltrattamenti e torture». Sono al lavoro Amnesty international e associazioni europee di giuristi. Un'ombra di vergogna si allunga sulla presidenza greca dell'Ue, che si conclude oggi a Strasburgo con il discorso del premier socialista Costas Simitis. Eppure la stampa greca ha promosso a pieni voti la gestione dell'ordine pubblico. Il paese, si dice ad Atene, è pronto per le Olimpiadi del 2004 che vedranno altre contestazioni.
In piazza, il 21 giugno, la polizia ha fatto un uso abnorme dei gas lacrimogeni e urticanti, evitando però, per quanto possibile, cariche indiscriminate e rischiose. Il corteo «antiautoritarista», centinaia di anarchici e non partiti dall'università occupata, era stato tenuto sotto controllo da lontano, a parte alcuni attacchi che hanno coinvolto anche i manifestanti del Social forum. Certo, volavano le molotov e sono stati danneggiati una trentina di esercizi commerciali, tra cui un McDonald's: la stampa non parla d'altro. Ma per scatenarsi, la polizia ha aspettato che i riflettori fossero spenti.


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